Risonanze Gustative
tratto da Racconti di Gusto d'Aspromonte
di Serena Palermiti
Non è impresa agile “Narrare i Cibi dell’Aspromonte di ieri e di oggi”, come ci accingiamo a fare stasera, sembra quasi una contraddizione in termini, visto che i piatti che allieteranno la vostra cena – ci auguriamo – sono senz’altro in grado di Parlare da soli ai vostri sensi, se sarete pronti – voi - ad ascoltarne la voce!
Ciò che desideriamo poter fare è risvegliare la Memoria e accompagnarvi in un viaggio nel tempo e nello spazio, incontro ai gusti, ai sapori, agli odori, agli aromi, ai suoni, ai colori, alle consistenze e alle forme delle Pietanze che i contadini, i boscaioli e i carbonai della Terra d’Aspromonte consumavano d’abitudine nelle loro settimane di duro lavoro, tra boschi e campagne e che, magari, potevano concedersi, in famiglia, solamente nei giorni di festa.
La differenza, con oggi, è che per tutti voi, questo tripudio di memoria culinaria sarà concentrato in una sola cena!
La Degustazione che abbiamo preparato è una vera avventura indietro nel tempo, perché cibarsi è, in primis, un “atto geologico”!
Sì, se la roccia che compone la nostra amata Montagna Lucente (Aspromonte viene dal greco Aspros che vuol dire lucente) non si fosse lasciata alterare, più o meno profondamente, dagli agenti atmosferici, il Suolo, che accoglie i nostri semi, non si sarebbe potuto formare, con un lento processo durato millenni e millenni…E quei semi, poi, non avrebbero potuto generare erbe, piante, arbusti, alberi di cui ci cibiamo direttamente o che, a loro volta, costituiscono cibo per gli animali, che poi finiscono sulla tavola degli onnivori.
E’ proprio un viaggio nel tempo - anche perché, assaggiando i cibi cucinati dal nostro Chef Pietro, potremo anche metterci nei panni di quegli uomini che prima di noi, fino anche a 50 anni fa, si nutrivano delle stesse pietanze…Chissà…cosa penserebbero oggi di noi?!
Il vostro, stasera, è però anche un viaggio immaginativo nei luoghi della Terra d’Aspromonte, da Solano, ai Piani e ai Campi, dall’alta Vallata del Gallico toccando per un attimo la straniera Tropea, per incontrare e ri-conoscere le materie prime, così come chi le ha prodotte, lavorate e, infine, chi le ha cucinate e chi ve le sta raccontando.
Il nostro suggerimento è concedervi, per una volta, il lusso di immergervi nell’esperienza sensoriale del cibo, come fosse un’avventura di esplorazione di nuove terre, soffermandovi a guardare, ascoltare, annusare e, infine, gustare con lentezza e presenza – entrando anche in risonanza con ciò che state assaggiando – e dando anche valore alla sacralità dell’atto del “cibarsi”.
La cosa potrebbe anche piacervi così tanto che vi dedicherete tante altre occasioni come questa, anche tra le familiari mura domestiche!
Chi vi parla adora dare voce alla Natura, alle pietre, all’acqua, all’aria, al fuoco, alle piante, agli animali, agli uomini e, questa sera, è per voi la Voce delle antiche pietanze della gente d’Aspromonte, perché il cibo che cosa è se non una succulenta e stupefacente integrazione armonica e strabiliante derivazione di tutti questi elementi?
Anzi…soffermandomi un attimo a pensare, forse, però, manca qualcosa…
Sì, l’Amore…il Cuore!
Certo, potrete dirmi voi…dello Chef che li ha cucinati? Sono d’accordo, vi risponderei io, ma questo è solamente il lato più visibile dell’Amore, non certo meno importante, però è quello immediatamente percepibile.
L’Amore, come tutto il resto della vita che vive, è in primo luogo energia e, in quanto tale, si trasferisce in ciò che si è e si fa!
Ho chiacchierato tanto con Pietro, il nostro Chef, per preparare al meglio questa serata, sul tipo di materie prime da farvi assaggiare, sulle ricette, sugli accostamenti di gusto…
Sono anche io un’appassionata cuoca autodidatta e “contaminatrice di gusti” e l’ho ascoltato con coinvolgimento mentre mi raccontava dei suoi ricordi, dei modi sapienti, antichi e rituali con cui si trasformano le materie prime in prelibati piatti di tradizione, tra aneddoti e delicate procedure.
E…il CUORE è sicuramente il motore che anima la sua cucina!
Lo stesso Amore che spinge il Suolo ad accogliere i semi, l’Acqua a dare loro da bere per far germogliare e crescere le piante, il Sole a nutrire ogni essere vivente, l’Aria a rinfrescare e ripulire facendo circolare ora ossigeno ora anidride carbonica, il Buon contadino a prendersi cura dell’orto e il Buon allevatore a trattare con benevolenza i suoi maiali e le sue greggi di capre e pecore…
Altri cuori, in questa Montagna Lucente affacciata sullo Stretto d’Aspromonte, poi, selezionano le materie prime, le lavorano –come facevano gli antichi – sia d’inverno sia in primavera - profumandole di ogni spezia, curandole per mesi e mesi, con instancabile dedizione e passione …e infine, le consegnano a quel Cuore di Chef, che le accoglie e, con creativa tradizione, da loro vita nuova, allietando i vostri sensi stasera!
Degustare è un’esperienza totalizzante, non è solo un’esperienza della lingua, del palato, della bocca.
I gusti si possono immaginare anche guardando un piatto, sentendone il profumo da lontano prima ancora che arrivi tanto vicino a noi al punto da poterlo scorgere con gli occhi…
E, poi, ci sono quei gusti che si ascoltano…alcuni croccano, altri soffiano.
E, ancora, ci sono quelli morbidi e vellutati, quelli sferzanti e coraggiosi …e potrei continuare così a lungo
L’invito, infine, è di lasciarvi trasportare e suggestionare dalla risonanza della memoria.
…Vivendo l’Energia del Cibo, nutrirete non solo il corpo ma anche lo spirito!
Buona avventura!